
- Dada (Cabaret Voltaire): un documentario sonoro sull'avanguardia storica con tanto di omaggi a Tzara, Arp, Picabia e Man Ray. Bello il rock da camera di Otto Dix.
- Mjöllnir: divinità nordiche metamorfizzate da percussioni elettroniche, sonorità sintetiche, timbriche "industrial", dissonanze da Zappa synclavierista. Molto denso ed ostico. Quando "ostico" è - però - un complimento.
- Hurry Up Harry: tracce di minimalismo caraibico? Echi di steeldrums generate da synth per un John Adams calypso? E poi quando il ritmo corre si gioca con il chillout con quei pattern ipercinetici tanto cari a Stewart Copeland. E naufragar nel rap ci è dolce...che trip!
E come se non bastasse, il nostro è pure un videomaker... Da seguire, altro che. Ma saremo in grado di stargli dietro?
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